The Italian Retranslations of Virginia Woolf's To the Lighthouse: A Corpus-based Literary Analysis

The research goal is to clarify how and to what degree the modernist style and features of Virginia Woolf’s To the Lighthouse are rendered in the eleven retranslations into Italian of this novel and whether these can be characterised as modernist novels themselves. A suitable methodology has been developed, which is drawn on the existing corpus methods for descriptive translation studies. Empirical evidence of the differences between target texts have been found, which in many cases have been interpreted as due to the translators’ voice or thumb-prints. The present research uses a systematic literary comparison of the retranslations by adopting a mixed-method and bottom-up (inductive) approach by developing an empirical corpus approach. This corpus is specifically tailored to identify and study both linguistic and non-linguistic modernist features throughout the texts such as stream of consciousness-indirect interior monologue and free indirect speech. All occurrences will be analysed in this thesis in the computations of inferential and comparative statistics such as lexical variety and lexical frequency. The target texts were digitised, and the resulting text files were then analysed by using a bespoke, novel computer program, which is capable of the mentioned functions not provided by commercially available software such as WordSmith Tools and WMatrix. Not only did this methodology enable performing in-depth explorations of micro- and macro-textual features, but it also allowed a mixed-method approach combining close-reading qualitative analysis with systematic quantitative comparisons. The obtained empirical results identify a progressive source-text orientation of the retranslations of Woolf’s style in a few aspects of a few target texts. The translators’ presence affected all the eleven target texts in register and style under the influence of the Italian translation norms usually attributed to the translation of literary classics

Retranslating Virginia Woolf's To the Lighthouse in Modernist and Post-modernist Italy: A Corpus-based Study

A corpus-based analysis is employed to study the literary style's evolution in eleven Italian retranslations of Virginia Woolf's To the Lighthouse. The aim is to examine how and to what degree the literary movements have affected the target texts. During the twentieth century, increasing criticism, scepticism, and distance concerning the world's traditional vision and life were reflected in post-modernist literature, although in different ways across the European countries. New literary forms took place also in Italian literature. Woolf's novel's modernist features are a case in point to test Berman's Retranslation Hypothesis, which states that further retranslations tend to be text-source-oriented. This close-reading analysis partially confirms the proposed theory and indicates that the examined retranslations also remain relatively distant from the modernist and post-modernist experiments in Italy

LO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI RESIDENTI NELLE AREE GEOTERMICHE DELLA TOSCANA

Introduzione. Nelle aree geotermiche le evidenze sui rischi per la salute delle esposizioni ambientali sono ancora limitate, anche a causa del ridotto numero di aree e di studi effettuati.In due aree della Toscana, una in provincia di Pisa (area Nord, AN) e una a cavallo tra le province di Siena eGrosseto (area Sud, AS) dal 1980 sono attivi 31 impianti per la produzione di energia elettrica mediante sfruttamento di fluidi geotermici. Le maggiori criticit? ambientali in queste aree sono dovute alle emissioni di acido solfidrico emercurio nell\u27aria, arsenico e boro nelle acque. Sui possibili rischi per l\u27ambiente e la salute ? da tempo attivo un acceso dibattito tra le parti interessate (ENEL, amministratori e comitati locali). Nel 2009 la Regione Toscana ha commissionato all\u27ARSToscana uno studio sullo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree geotermiche. Obiettivi. Valutare la distribuzione spazio-temporale di cause di mortalit? e di ospedalizzazione, per le quali esistono evidenze epidemiologiche di associazione con le criticit? ambientali presenti nell\u27area in studio. Metodi. L\u27AN formata da 8 Comuni ha circa 16 900 residenti e l\u27AS formata da 8 Comuni ha circa 26 500 residenti. Sono state analizzate cause selezionate di morte nel periodo 1980-2006 e cause di primo ricovero nel periodo 1998-2006. Sono stati valutati gli eccessi di eventi sanitari delle due aree e dei singoli Comuni rispetto a due riferimenti, il primo formato dai Comuni della RegioneToscana e il secondo formato da 98 Comuni della Toscana meridionale. Gli eccessi sono stati valutati con metodi statistici classici (rapporti di mortalit?/ospedalizzazione standardizzati per classi di et? [SMR/SHR] e aggiustati per l\u27indice di deprivazione socioeconomica di Caranci et al., 2010 [SMRID, SHRID]) e bayesiani [Besag et al., 1991]). Risultati. Di seguito sono presentati i risultati delle analisi di mortalit? 2000-2006 e dei ricoverati 2004-2006, sia a livello di area, sia a livello comunale, rispetto al riferimento della Toscana meridionale. In entrambe le aree sono risultati eccessi di mortalit? per pneumoconiosi nei maschi (AN: SMR=250, SMRID=351; AS: SMR=295, SMRID=388). Nella AN sono risultati eccessi di ricoverati per le leucemie nelle donne (SHR=268, SHRID=262) e per le malattie dell\u27apparato digerente in entrambi i sessi (SHR=113, SHRID=112). Nella AS sono risultati eccessi nei maschi di mortalit? generale (SMR=113, SMRID=115), per tutti i tumori (SMR, SMRID=120), per le malattie respiratorie (SMR=128, SMRID=132), per il tumore al polmone (SMR=148, SMRID=171) e al fegato (SMR=116, SMRID=121). Nelle donne sono risultati eccessi per le malattie respiratorie acute (SMR=140, SMRID=142) e dell\u27apparato digerente (SMR=132, SMRID=130). Eccessi di ricoverati in entrambi i sessi sono risultati per il tumore allo stomaco (maschi: SHR=152, SHRID=136; femmine: SHR=191, SHRID=161), per l\u27insufficienza renale (maschi: SMR=147, SHRID=150; femmine: SHR=143, SHRID=152) e per le malattie respiratorie (maschi: SHR=113, SHRID=116; femmine: SHR=113, SHRID=122). Le analisi a livello comunale hanno evidenziato alcuni Comuni con maggiori criticit? sanitarie (AN: Pomarance; AS: Abbadia S.S., Piancastagnaio, Arcidosso e Castel del Piano). Le analisi bayesiane hanno confermato la maggior parte degli eccessi evidenziati. Conclusioni.Dai risultati emerge che i maggiori determinanti del profilo di salute dell\u27area geotermica sono riconducibili a esposizioni occupazionali e/o a stili di vita individuali. Per alcune cause rilevate (respiratorie, digerente, urinarie, tumore allo stomaco) non ? da escludere il ruolo di esposizioni ambientali. I segnali emersi su alcune patologie sensibili agli inquinanti presenti nell\u27area di studio hanno suggerito la messa in opera di azioni di rafforzamento del sistema sanitario locale (screening, diagnosi precoce, vaccinazioni), il miglioramento dei sistemi di codifica delle malattie, l\u27attivazione di indagini epidemiologiche ad hoc.Introduzione. Nelle aree geotermiche le evidenze sui rischi per la salute delle esposizioni ambientali sono ancora limitate, anche a causa del ridotto numero di aree e di studi effettuati.In due aree della Toscana, una in provincia di Pisa (area Nord, AN) e una a cavallo tra le province di Siena eGrosseto (area Sud, AS) dal 1980 sono attivi 31 impianti per la produzione di energia elettrica mediante sfruttamento di fluidi geotermici. Le maggiori criticit? ambientali in queste aree sono dovute alle emissioni di acido solfidrico emercurio nell\u27aria, arsenico e boro nelle acque. Sui possibili rischi per l\u27ambiente e la salute ? da tempo attivo un acceso dibattito tra le parti interessate (ENEL, amministratori e comitati locali). Nel 2009 la Regione Toscana ha commissionato all\u27ARSToscana uno studio sullo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree geotermiche. Obiettivi. Valutare la distribuzione spazio-temporale di cause di mortalit? e di ospedalizzazione, per le quali esistono evidenze epidemiologiche di associazione con le criticit? ambientali presenti nell\u27area in studio. Metodi. L\u27AN formata da 8 Comuni ha circa 16 900 residenti e l\u27AS formata da 8 Comuni ha circa 26 500 residenti. Sono state analizzate cause selezionate di morte nel periodo 1980-2006 e cause di primo ricovero nel periodo 1998-2006. Sono stati valutati gli eccessi di eventi sanitari delle due aree e dei singoli Comuni rispetto a due riferimenti, il primo formato dai Comuni della RegioneToscana e il secondo formato da 98 Comuni della Toscana meridionale. Gli eccessi sono stati valutati con metodi statistici classici (rapporti di mortalit?/ospedalizzazione standardizzati per classi di et? [SMR/SHR] e aggiustati per l\u27indice di deprivazione socioeconomica di Caranci et al., 2010 [SMRID, SHRID]) e bayesiani [Besag et al., 1991]). Risultati. Di seguito sono presentati i risultati delle analisi di mortalit? 2000-2006 e dei ricoverati 2004-2006, sia a livello di area, sia a livello comunale, rispetto al riferimento della Toscana meridionale. In entrambe le aree sono risultati eccessi di mortalit? per pneumoconiosi nei maschi (AN: SMR=250, SMRID=351; AS: SMR=295, SMRID=388). Nella AN sono risultati eccessi di ricoverati per le leucemie nelle donne (SHR=268, SHRID=262) e per le malattie dell\u27apparato digerente in entrambi i sessi (SHR=113, SHRID=112). Nella AS sono risultati eccessi nei maschi di mortalit? generale (SMR=113, SMRID=115), per tutti i tumori (SMR, SMRID=120), per le malattie respiratorie (SMR=128, SMRID=132), per il tumore al polmone (SMR=148, SMRID=171) e al fegato (SMR=116, SMRID=121). Nelle donne sono risultati eccessi per le malattie respiratorie acute (SMR=140, SMRID=142) e dell\u27apparato digerente (SMR=132, SMRID=130). Eccessi di ricoverati in entrambi i sessi sono risultati per il tumore allo stomaco (maschi: SHR=152, SHRID=136; femmine: SHR=191, SHRID=161), per l\u27insufficienza renale (maschi: SMR=147, SHRID=150; femmine: SHR=143, SHRID=152) e per le malattie respiratorie (maschi: SHR=113, SHRID=116; femmine: SHR=113, SHRID=122). Le analisi a livello comunale hanno evidenziato alcuni Comuni con maggiori criticit? sanitarie (AN: Pomarance; AS: Abbadia S.S., Piancastagnaio, Arcidosso e Castel del Piano). Le analisi bayesiane hanno confermato la maggior parte degli eccessi evidenziati. Conclusioni.Dai risultati emerge che i maggiori determinanti del profilo di salute dell\u27area geotermica sono riconducibili a esposizioni occupazionali e/o a stili di vita individuali. Per alcune cause rilevate (respiratorie, digerente, urinarie, tumore allo stomaco) non ? da escludere il ruolo di esposizioni ambientali. I segnali emersi su alcune patologie sensibili agli inquinanti presenti nell\u27area di studio hanno suggerito la messa in opera di azioni di rafforzamento del sistema sanitario locale (screening, diagnosi precoce, vaccinazioni), il miglioramento dei sistemi di codifica delle malattie, l\u27attivazione di indagini epidemiologiche ad hoc

The neuron-astrocyte-microglia triad in a rat model of chronic cerebral hypoperfusion: Protective effect of dipyridamole

Chronic cerebral hypoperfusion during aging may cause progressive neurodegeneration as ischemic conditions persist. Proper functioning of the interplay between neurons and glia is fundamental for the functional organization of the brain. The aim of our research was to study the pathophysiological mechanisms, and particularly the derangement of the interplay between neurons and astrocytes-microglia with the formation of triads, in a model of chronic cerebral hypoperfusion induced by the 2-vessel occlusion (2VO) in adult Wistar rats (n=15). The protective effect of dipyridamole given during the early phases after 2VO (4 mg/kg/day i.v., the first 7 days after 2VO) was verified (n=15). Sham-operated rats (n=15) were used as controls. Immunofluorescent triple staining of neurons (NeuN), astrocytes (GFAP) and microglia (IBA1) was performed 90 days after 2VO. We found significantly higher amount of ectopic neurons, neuronal debris and apoptotic neurons in CA1 Str. Radiatum and Str. Pyramidale of 2VO rats. In CA1 Str. Radiatum of 2VO rats the amount of astrocytes (cells/mm2) did not increase. In some instances several astrocytes surrounded ectopic neurons and formed a micro scar around them. Astrocyte branches could infiltrate the cell body of ectopic neurons, and, together with activated microglia cells formed the triads. In the triad, significantly more numerous in CA1 Str. Radiatum of 2VO than in sham rats, astrocytes and microglia cooperated in the phagocytosis of ectopic neurons. These events might be common mechanisms underlying many neurodegenerative processes. The frequency to which they appear might depend upon, or might be the cause of, the burden and severity of neurodegeneration. Dypiridamole significantly reverted all the above described events. The protective effect of chronic administration of dipyridamole might be a consequence of its vasodilatory, antioxidant and anti-inflammatory role during the early phases after 2VO

Gender may be related to the side of the motor syndrome and cognition in idiopathic Parkinson's disease.

Abstract Background and Sex and cognitive profile may be related to the laterality of motor symptoms in idiopathic Parkinson's disease. Introduction Parkinson's disease (PD) is well recognised as an inherently asymmetric disease with unilateral onset of motor symptoms. The laterality of motor symptoms may be linked to sex, clinical and demographic variables, and neuropsychological disorders. However, the available data are inconsistent. This study aimed to explore the potential association between the laterality of motor symptoms and clinical and demographic variables and deficits in specific cognitive domains. Material and methods We retrospectively recruited 97 participants with idiopathic PD without dementia; 60 presented motor symptoms on the left side and 37 on the right side. Both groups were comparable in terms of age, age at disease onset, disease duration, and severity of the neurological deficits according to the Unified Parkinson's Disease Rating Scale and the Hoehn and Yahr scale. Results Participants with left-side motor symptoms scored lower on the Schwab and England Activities of Daily Living scale. Our sample included more men than women (67% vs. 33%). Both sexes were not equally represented in the 2 groups: there were significantly more men than women in the group of patients with left-side motor symptoms (77% vs. 23%), whereas the percentages of men and women in the group of patients with right-side motor symptoms were similar (51% vs. 49%). Both groups performed similarly in all neuropsychological tasks, but women, independently of laterality, performed better than men in the naming task. Conclusion We found a clear prevalence of men in the group of patients with left-side motor symptoms; this group also scored lower on the Schwab and England Scale. Female sex was predictive of better performance in the naming task. Sex should always be considered in disorders that cause asymmetric involvement of the brain, such as PD

Successful Pregnancies, Births, and Children Development Following Oocyte Cryostorage in Female Cancer Patients During 25 Years of Fertility Preservation

Simple Summary The study goal is to demonstrate that oocyte cryopreservation is a feasible and efficient option for fertility preservation in cancer patients through the comparison of in vitro fertilization treatments in nononcological patients. The preservation of fertility in cancer patients is a crucial aspect of modern reproductive medicine. Amenorrhea and infertility often occur after cancer therapy, worsening the quality of life. Cryopreservation of oocytes in young cancer patients is a therapeutic option for preserving fertility. A prospective study was conducted on 508 cancer patients who underwent oocyte cryopreservation to preserve fertility between 1996 and 2021 including the COVID-19 pandemic period. Patients underwent ovarian stimulation, followed by egg retrieval, and oocytes were cryopreserved by slow freezing or vitrification. Sixty-four thawing/warming cycles were performed. Survival, fertilization, pregnancy, and birth rate over the thawing/warming cycles were obtained. The data were compared with those from a group of 1042 nononcological patients who cryopreserved supernumerary oocytes. An average of 8.8 +/- 6.9 oocytes were retrieved per cycle, and 6.1 +/- 4.2 oocytes were cryopreserved. With their own stored oocytes, 44 patients returned to attempt pregnancy. From a total of 194 thawed/warmed oocytes, 157 survived (80%). In total, 100 embryos were transferred in 57 transfer/cycles, and 18 pregnancies were achieved. The pregnancy rate per transfer and pregnancy rate per patient were 31% and 41%, respectively. No statistically significant differences were observed between oncological patients and nononcological patients. A total of 15 babies were born from oncological patients. Children born showed normal growth and development. One minor malformation was detected

Origine del Cromo esavalene in Val di Cecina e valutazione integrata degli effetti ambientali e sanitari indotti dalla sua presenza : Seconda fase - Relazione Conclusiva

Le analisi dei deceduti e dei ricoverati per le cause studiate nelle prime fasi del progetto hanno mostrato alcuni eccessi statisticamente significativi in alcune sub-aree in studio, i cui risultati sono integralmente riportati e discussi nel primo rapporto (Analisi di mortalit? in Relazione finale - prima fase - febbraio 2009) (Minichilli at al., 2009) e nel rapporto intermedio (Analisi dei ricoverati in Relazione intermedia - seconda fase - febbraio 2011) (Minichilli et al., 2011). Alcune delle patologie evidenziate, sia tumorali che non, sono di particolare interesse in quanto potenzialmente correlate all\u27esposizione della popolazione residente agli inquinanti indice presenti in modo non trascurabile nelle aree in studio (Cromo VI - Cr(VI), Arsenico - As, Mercurio - Hg, Boro - B, Trialometani (THM), Cloruri e Nitrati). Tra i comuni in studio nella prima fase sono stati selezionati quelli con maggiori criticit? per mortalit? o per ospedalizzazione, e per le popolazioni residenti in questi comuni ? stato effettuato un approfondimento mediante un disegno epidemiologico di tipo ecologico basato su dati individuali di mortalit? o di ricovero. I casi appartenenti alle cause selezionate sono stati collocati sul territorio con lo scopo di valutare l\u27omogeneit? della distribuzione di soggetti malati o deceduti (clustering) e di identificare eventuali addensamenti anomali (cluster), e in seconda battuta di valutare la plausibilit? di una relazione con alcune possibili cause (con particolare attenzione a quelle ambientali) che potrebbero aver contribuito agli eccessi evidenziati in microaree sub comunali.Le analisi dei deceduti e dei ricoverati per le cause studiate nelle prime fasi del progetto hanno mostrato alcuni eccessi statisticamente significativi in alcune sub-aree in studio, i cui risultati sono integralmente riportati e discussi nel primo rapporto (Analisi di mortalit? in Relazione finale - prima fase - febbraio 2009) (Minichilli at al., 2009) e nel rapporto intermedio (Analisi dei ricoverati in Relazione intermedia - seconda fase - febbraio 2011) (Minichilli et al., 2011). Alcune delle patologie evidenziate, sia tumorali che non, sono di particolare interesse in quanto potenzialmente correlate all\u27esposizione della popolazione residente agli inquinanti indice presenti in modo non trascurabile nelle aree in studio (Cromo VI - Cr(VI), Arsenico - As, Mercurio - Hg, Boro - B, Trialometani (THM), Cloruri e Nitrati). Tra i comuni in studio nella prima fase sono stati selezionati quelli con maggiori criticit? per mortalit? o per ospedalizzazione, e per le popolazioni residenti in questi comuni ? stato effettuato un approfondimento mediante un disegno epidemiologico di tipo ecologico basato su dati individuali di mortalit? o di ricovero. I casi appartenenti alle cause selezionate sono stati collocati sul territorio con lo scopo di valutare l\u27omogeneit? della distribuzione di soggetti malati o deceduti (clustering) e di identificare eventuali addensamenti anomali (cluster), e in seconda battuta di valutare la plausibilit? di una relazione con alcune possibili cause (con particolare attenzione a quelle ambientali) che potrebbero aver contribuito agli eccessi evidenziati in microaree sub comunali

Backdating systematic shell ornament making in Europe to 45,000 years ago.

Personal ornaments are commonly linked to the emergence of symbolic behavior. Although their presence in Africa dates back to the Middle Stone Age, evidence of ornament manufacturing in Eurasia are sporadically observed in Middle Palaeolithic contexts, and until now, large-scale diffusion has been well documented only since the Upper Palaeolithic. Nevertheless, little is known during the period between ca. 50,000 and 40,000 years ago (ka), when modern humans colonized Eurasia replacing existing hominin populations such as the Neandertals, and a variety of “transitional” and/or early Upper Palaeolithic cultures emerged. Here, we present shell ornaments from the Uluzzian site of Grotta del Cavallo in Italy, southern Europe. Our results show evidence of a local production of shell beads for ornamental purposes as well as a trend toward higher homogeneity in tusk bead shape and size over time. The temporal interval of the layers of interest (45–40 ka) makes Cavallo the earliest known shell ornament making context in Europe

Unravelling biocultural population structure in 4th/3rd century BC Monterenzio Vecchio (Bologna, Italy) through a comparative analysis of strontium isotopes, non-metric dental evidence, and funerary practices

The 4th century BC marks the main entrance of Celtic populations in northern Italy. Their arrival has been suggested based on the presence of Celtic customs in Etruscan mortuary contexts, yet up to now few bioarchaeological data have been examined to support or reject the arrival of these newcomers. Here we use strontium isotopes, non-metric dental traits and funerary patterns to unravel the biocultural structure of the necropolis of Monterenzio Vecchio (Bologna, Italy). Subsamples of our total sample of 38 individuals were analyzed based on different criteria characterizing the following analyses: 1) strontium isotope analysis to investigate migratory patterns and provenance; 2) non-metric dental traits to establish biological relationships between Monterenzio Vecchio, 13 Italian Iron age necropolises and three continental and non-continental Celtic necropolises; 3) grave goods which were statistically explored to detect possible patterns of cultural variability. The strontium isotopes results indicate the presence of local and non-local individuals, with some revealing patterns of mobility. The dental morphology reveals an affinity between Monterenzio Vecchio and Iron Age Italian samples. However, when the Monterenzio Vecchio sample is separated by isotopic results into locals and non-locals, the latter share affinity with the sample of non-continental Celts from Yorkshire (UK). Moreover, systematic analyses demonstrate that ethnic background does not retain measurable impact on the distribution of funerary elements. Our results confirm the migration of Celtic populations in Monterenzio as archaeologically hypothesized on the basis of the grave goods, followed by a high degree of cultural admixture between exogenous and endogenous traits. This contribution shows that combining different methods offers a more comprehensive perspective for the exploration of biocultural processes in past and present populations